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Descrizione

GEOLOGIA
La struttura morenica del territorio di Gattico e Maggiate è delimitata a est da una rilevante valle fluviale incisa e percorsa dal torrente Rese e a ponente da un altro avvallamento sensibile, percorso dal torrente Geola, valle, questa,che si apre all'altezza di Maggiate Inferiore confluendo nel bacino dell'Agogna.

ARCHEOLOGIA

Ritrovamenti archeologici a Gattico:

- Il cippo sepolcrale di Ermadione
Fu ritrovato nel 1819 nel "riordinare" l'altare della chiesa parrocchiale e per la prima volta genericamente segnalato nel 1840. Fu registrato al n° 6618 nel Corpus delle iscrizioni latine. Fu murato all'esterno della sacrestia della parrocchiale verso l'orto, dove lo videro, fotografarono o studiarono alcuni visitatori. Tra il 1971 e il 1974 fu trasferito alla canonica di Novara dall'architetto Umberto Chierici soprintendente ai Monumenti del Piemonte e da mons. Angelo L. Stoppa curatore dell'Archivio Storico Diocesano.
Il reperto è oggi depositato in un magazzino della canonica in attesa della ristrutturazione del museo lapidario. Si tratta di un pesantissimo cippo di granito di circa cm. 155 x 57 x 15 terminante a lunetta al di sopra dell'iscrizione, il cui piano è leggermente ribassato. La pietra, corrosa in parte, rende difficile la lettura già complicata dalle numerose abbreviazioni. 

- L'epigrafe funeraria di Veturio 
Si rinvenne nel "territorio di Gattico" nei primi decenni del secolo scorso ed era visibile presso la parrocchiale. Probabilmente fu subito trasferita, perché il Medoni pochi anni dopo, pur vedendo ivi il cippo di Ermadione, non ne fece menzione. Inserita nel Corpus delle iscrizioni latine al no 6617 [MOMMSEN, 1877], non è mai più stata reperita. Perciò non ne esistono riproduzioni, descrizioni, né misure utili a definirne la funzione di cippo, lapide o altro. Genericamente si può definire "epigrafe".

- La lapide funeraria di Domizia Aucta
Fu scoperta nell'anno 1911 ai Motti di Muggiano Inferiore, in un campo distante solo un centinaio di metri dall'ingresso della cascina omonima. Localmente ancora oggi i massari indicano come "antico cimitero" un angolo del campo stesso al limitare del bosco. La lastra secondo i ritrovatori fungeva da coperchio, distesa sopra una tomba; fu raccolta insieme ad una moneta di Faustina Madre e poi trasferita nella casa del marchese Leonardi in via S. Rocco. Si trova tuttora lì, appesa al muro dell'ampio cortile. La lapide è costituita da una lastra rettangolare di gneiss scistoso con iscrizioni.

- Gli altri reperti di Muggiano
Qualche centinaio di frammenti ceramici furono raccolti in un campo antistante la cascina del Muggiano Inferiore. Le superfici più dense di reperti sono due e le frequenti arature del campo hanno infatti determinato una frantumazione minuta dei vasi sepolti, ma hanno agito in maniera differente nei due siti per la loro diversa conformazione: hanno spianato l'uno e colmato l'altro. Ulteriori ritrovamenti riguardano l'esistenza di strutture murarie ancora protette da un buono strato di terra. 

- La necropoli presso il castello di Gattico
Il Medoni, trattando di Gattico, riporta la seguente frase: "Si sono pure colà ritrovate delle monete romane, e particolarmente nel 1827 una di Faustina sotto le rovine del castello, ed in poca distanza delle urne cinerarie, dei vasi lacrimatorii, delle cataste d'ossa abbrustolite frammiste a fibule, armi antiche, ed altri militari ornamenti" [MEDONI, 1844, p. 6].
Essendo l'antico castello posto in luogo leggermente elevato, non è facile capire sotto quale lato venne trovata la moneta, né a quale reale distanza furono dissepolti gli altri oggetti. Essi erano in parte d'età romana, secondo facile interpretazione (urne e lacrimatoi), e in parte imprecisabili (cataste d'ossa, fibule, armi e ornamenti militari).
Comunque unendo la preziosa data fornita dalla moneta di Faustina (II d.C.) alle meno esaurienti indicazioni delle altre monete e dei resti cimiteriali romani, si può dare per certo un antico insediamento d'età imperiale nel centro storico di Gattico.

- Il S. Ambrogio in castro
La chiesa dell'antico castello di Gattico secondo quanto finora pubblicato è menzionata una prima volta nel 1387 come S. Ambrogio in castro e una seconda nel 1590; ma già nel 1593 la si dà per demolita, con il trasporto del beneficio alla parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano. A questa demolizione fino ad ora si è creduto, poiché nulla pareva più esistere di quella chiesa. In realtà esistevano altre fonti contigue non individuate: per esempio nelle Visite Pastorali del 1585 il S. Ambrogio compare già in rovina. In seguito in un Inventario di beni ecclesiastici del 1617 del Vescovo Taverna 4 il S. Ambrogio è descritto ancora come chiesa o cappella campestre coperta di ceppi, con l'altare senza pietra consacrata e priva d'uscio.

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